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Antiquité Moyen Âge Époque moderne et contemporaine Recherche simple Recherche combinée
CEF441

[Monographie]


Fiorentino ville désertée nel contesto della Capitanata medievale (ricerche 1982-1993)
Calò Mariani, Maria Stella et alii  (dir.)

Collection de l'École française de Rome 441
Roma: École française de Rome, 2012
ISBN: 978-2-7283-0916-0
820 p., ill. n/b et coul.




Version en ligne TORROSSA

Table des matières
Introduction

État: Disponible
Prix: € 190
La città di Fiorentino (Comune di Torremaggiore, Provincia di Foggia), costruita su una propaggine dei Monti Dauni e cresciuta fra XI e XIII secolo in una cornice di campi fertili e boschi, era parte del sistema di difesa e di controllo della frontiera nord occidentale della Puglia che i Bizantini attuarono subito dopo il Mille per contrastare la pressione dei Longobardi di Benevento e ripopolare questo lembo della Daunia. Con Fiorentino nacquero (o rinacquero) – quasi sempre in coincidenza o in prossimità di abitati risalenti all’antichità – Civitate, Dragonara, Montecorvino, Tertiveri, Troia e altri centri, via via abbandonati (ad eccezione di Troia), fra XIV e XV secolo.
La « scoperta » del sito si può far risalire ad Arthur Haseloff, giunto in Puglia nei primi anni del Novecento per studiare l’architettura sveva nel regno meridionale. Dopo Lucera egli visitò con viva emozione Fiorentino, il « sacro luogo » legato alla memoria dell’imperatore svevo, auspicando uno scavo archeologico, prima che il tempo finisse di cancellare le ultime vestigia. L’appello accorato fu per così dire accolto nel 1980, quando prese avvio il progetto di ricerca italo-francese, che vide impegnati fianco a fianco per oltre un decennio l’Istituto di Storia dell’arte dell’Università degli studi di Bari, L’École française de Rome, l’École des hautes études en sciences sociales di Parigi, con la partecipazione di specialisti e giovani laureati, con il sostegno finanziario del Comune di Torremaggiore e l’attenzione partecipe delle locali Soprintendenze.
In un’ottica multidisciplinare, gli studi raccolti nel volume, corredati da un folto apparato di rilievi, fotografie aeree, attraversano campi disciplinari diversi (storia, archeologia, numismatica, botanica, archeozoologia, antropologia, storia dell’arte) e si giovano del contributo delle prospezioni geofisiche e dell’esame archeometrico dei materiali. Interrogando e contestualizzando testimonianze materiali e immateriali, ne è scaturito il racconto a più voci della nascita, della vita e del declino di una città abbandonata nel contesto della Capitanata medievale.
Il seme gettato negli anni ottanta-novanta continua a dare i suoi frutti. Oggi alla città sulla collina, esplorata in alcuni settori, si affianca l’esposizione allestita dal 1998 nel palazzo ducale di Torremaggiore e nuovi progetti promossi dal Comune guardano al futuro di Fiorentino. Dal 2006 si moltiplicano progetti di studio sugli insediamenti medievali della Capitanata, quali Tertiveri, Montecorvino, San Lorenzo in Carminiano. In pari tempo più Comuni hanno avviato un processo di comunicazione e valorizzazione del patrimonio culturale, con l’obbiettivo di porre in atto una organica politica territoriale.