Il tema del credito è da tempo al centro dell’attenzione della storiografia europea, medievistica e modernistica. Fondato sulla nozione (basilare per ogni società) di affidabilità/fiducia reciproca, come pochi altri esso coinvolge nel profondo l’intera realtà dell’Occidente del secondo millennio : nelle sue diverse tradizioni religiose e culturali (cristianesimo, ebraismo) e nella sua diversificata realtà istituzionale e politica. Storici dell’economia, del diritto, del pensiero economico, delle società cristiane ed ebraiche si sono ritrovati a Trento nel settembre 2001 per una riflessione comune. La strada scelta è stata quella del confronto e della decodificazione dei linguaggi elaborati dalle culture e dalle economie dell’Europa per definire e per ‘governare’ la proteiforme realtà del credito e dell’usura. Il giurista, il teologo, il rabbino, il funzionario di un regno, il redattore di uno statuto cittadino rispondono ad esigenze diverse e producono fonti diverse. Mettere a confronto le une e le altre si rivela un’operazione feconda.